Superbonus. Prima fase operativa. Esempio concreto

Questo è un esempio concreto della prima fase di una pratica di Superbonus.

COPERTINA RELAZIONE SUPERBONUS


Sono stati tolti, per ovvi motivi, i riferimenti del cliente, in quanto la documentazione si riferisce ad un caso concreto.

L’intervento riguarda un vecchio fabbricato in pessime condizioni dal punto di vista energetico:
strutture in pietra mista senza coibentazione, infissi in legno con vetro semplice, impianto di riscaldamento a radiatori.

L’immobile non è allacciato alla rete del gas metano per cui per la cottura cibi ci si affida a bombole di GPL e per il riscaldamento è presente una caldaia a basamento in ghisa con un bruciatore alimentato a gasolio.

Il generatore provvede anche a riscaldare un bollitore di accumulo, non coibentato, per l’acqua calda sanitaria.

Il committente intende risanare l’immobile e, in base ai lavori previsti, decidere se pagare direttamente i lavori oppure cedere in parte o completamente il credito.

Dopo aver analizzato la situazione attuale, sono stati ipotizzati tre interventi; dal meno invasivo a quello più articolato che, a fronte di un costo maggiore, offre prestazioni migliori.

Nella prima pagina sono riepilogate alcune informazioni generali per il cliente.

La seconda pagina permette alle ditte di quantificare i lavori ipotizzati.

Al cliente viene consegnata una copia con i costi medi stimati, in maniera che possa già farsi un’idea dell’impegno economico.

La pagina seguente analizza la situazione energetica relativa alla cottura cibi; l’impegno energetico non è di solito, rilevante, ma a seconda delle soluzioni scelte può determinare lavori diversi.

In ultimo, in forma di singole schede, i risultati della situazione di partenza e delle soluzioni ipotizzate.

Per ogni scheda, partendo da un costo stimato dell’intervento e dal costo medio delle fonti energetiche utilizzabili, si determina la classe energetica raggiungibile, il consumo di energia secondaria (quella misurata dai vari contatori) ed il relativo costo.
Il tutto per arrivare a calcolare un tempo di rientro dall’investimento e per saper a quanto ammonta il costo annuale di gestione.

Sulla base di tutte queste informazioni, assistito dal tecnico, il cliente potrà decidere quale intervento effettuare e come gestire la parte economica.

Per far capire come la documentazione possa aiutare nella scelta dell’intervento, analizziamo l’intervento n. 1 che, apparentemente, risulta meno invasivo perché punta essenzialmente ad un miglioramento dell’impiantistica mediante realizzazione di un impianto a pannelli radianti, e l’installazione di una pompa di calore aria-acqua per il riscaldamento ambienti e la produzione di ACS.

Il costo annuale per il combustibile (di fatto solo energia elettrica) appare importante (poco più di 1.000,00 Euro), ma si deve tenere conto (cosa che la procedura di legge da adottare non fa) che la presenza di un impianto fotovoltaico (neppure troppo grande) con batterie di accumulo, permette di installare fornelli ad induzione il cui fabbisogno sarà coperto dall’impianto fotovoltaico.

Ciò permetterà di evitare l’installazione del contatore gas metano (con costi fissi non indifferenti) o l’installazione di un deposito di GPL, per non parlare di una eventi alla gestione di bombole da sostituire periodicamente.

In caso contrario per migliorare di due classi energetiche occorre procedere con opere di coibentazione (ipotesi di miglioramento n. 2) e restare sulla soluzione tradizionale di una caldaia a gas metano.

In effetti il costo di gestione appare più interessate (363,00 Euro l’anno).

A tale cifra, però, occorre aggiungere la spesa per la cottura cibi (165,00 Euro) per cui la spesa annuale per riscaldamento, acqua calda sanitaria e cottura cibi sarà pari a 363,00 + 165,00 = 528,00 Euro.

Ecco allora che la differenza del costo di gestione fra una casa con due contatori (metano ed energia elettrica) ed una casa con la sola fornitura di energia elettrica si riduce a 1.000,00 – 528,00 = 472,00 Euro, senza considerare che l’impianto fotovoltaico abbatterò anche il consumo degli elettrodomestici.

Da quanto sopra si capisce l’importanza di uno studio preventivo redatto da un tecnico “super partes” che non ha, come primo obiettivo, quello di acquisire una commessa, ma di consigliare per il meglio il suo cliente, “cucendogli un vestito su misura”.

Questo in risposta a quello che appare giù l’andazzo comune: arriva la ditta “faso tuto mi” e propone l’intervento “massimo”.

Tanto il cliente non paga nulla e la ditta aumenta il fatturato.

La filosofia dell’intervento non è questa.

 

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Superbonus. Prima fase operativa. Esempio concretoultima modifica: 2020-08-25T13:00:59+02:00da studioviviani