Tecnica in spiccioli

Aspirapolvere centralizzato. Comodità e igiene

Il mondo dell’aspirapolvere è una realtà sempre in evoluzione.

Adesso la fanno da padrone quelli senza filo.

Gli accessori sono innumerevoli; i vantaggi ancor di più.

Compito di questi elettrodomestici è quello di aiutare gli occupanti dei locali (abitazione, camera d’albergo, ufficio, ecc.) a vivere in un ambiente privo di acari, polvere in genere, C.O.V. (Composti Organici Volatili) emessi da mobili, tendaggi, tessuti, ecc.

Una cosa è certa: gli ambienti sono carichi di inquinanti; l’utente è cosciente del problema e corre ai ripari.

Peccato che pochi si soffermino su un punto essenziale.
L’elettrodomestico, attraverso i vari accessori (lunghi, corti, con spazzola, a beccuccio, ecc.) aspira l’aria, e con essa la polvere, che entra all’interno della macchina.

L’aria aspirata e carica di inquinante passa attraverso un filtro che trattiene gli inquinanti.

L’aria “filtrata” rientra in ambiente.
Vale a dire che rigiriamo la stessa aria nel medesimo ambiente !!!.

Elemento essenziale del gioco è il filtro. Quello che il filtro non trattiene rientra in ambiente.

Siamo sicuri che il filtro trattenga tutto?

Io dico di no; anche perché i filtri, (questione annosa) devono essere manutenuti e sostituiti; e non sempre queste due operazioni sono eseguite assiduamente.

Unica valida alternativa che da anni, purtroppo, stenta ad affermarsi è

l’impianto centralizzato di aspirapolvere.

Dopo un iniziale ingresso prepotente sul mercato, nel tempo la sua installazione si è assestata su livello medio-bassi.
Non se ne scorge l’effettiva utilità e la si ritiene una spesa inutile.

Niente di più sbagliato.

Come è composto un impianto centralizzato di aspirapolvere

Pochi semplici componenti.
1. Una rete di distribuzione realizzata con tubazioni in PVC di diametro 50 mm

2. Delle prese, (del tutto simili alle prese elettriche di casa) sulle quali innestare il tubo              aspirante (munito degli stessi accessori dell’aspirapolvere tradizionale)

3. Una centrale di aspirazione con filtro da installare in posizione remota, magari all’esterno.

La centrale, se installata all’interno, magari in un locale tecnico, espelle all’esterno l’aria aspirata (quella che l’aspirapolvere tradizionale reimmette in ambiente) tramite un’apposita tubazione munita (anche) di silenziatore; una vera e propria marmitta.

In questa maniera:
> Nessun rumore negli ambienti
> la pulizia del filtro viene effettuata al di fuori degli ambienti abitati
> L’aria aspirata è comunque espulsa all’esterno

Con questo impianto (che non è un elettrodomestico) si ha la certezza di effettuare un’effettiva pulizia del locale senza reimmissione di aria più o meno inquinata.

L’uso è quanto di più semplice si possa auspicare: si innesta il tubo aspirante nella presa e la centrale di aspirazione inizia a funzionare.

Visti i vantaggi per l’ambiente interno e la salute degli occupanti non si capisce come continui ad essere un impianto ignorato dalla maggior parte degli utenti, ma soprattutto come non venga considerato un impianto essenziale per la casa, l’ufficio, l’albergo e qualsiasi altro locale abitato.

Ritengo sia compito dei progettisti sollecitare l’utente finale in tale senso.

 

 

Aspirapolvere centralizzato. Comodità e igieneultima modifica: 2020-06-02T12:03:16+02:00da